26/09/2021 Uno storico treno storico
Il primo articolo di un blog è sempre il più complicato. Le idee sono migliaia, ma poi tradurre tutto in un foglio bianco non è mai cosa facile. Per questo, lasciandomi trasportare dalle emozioni, mi sono convinto ad iniziare la nostra avventura con un piccola storia personale, che si sta trasformando in una grande storia per la mia regione, e spero presto per l’Italia intera.
Era il 2013 quando con la mia allora fidanzata, oggi moglie, decidemmo di fare un giro sulla linea Fabriano-Pergola, da tempo in odore di chiusura. Ad attenderci alla stazione di Fabriano c’era una doppia di ALn668 serie 3100 in livrea XMPR. Essendo praticamente gli unici passeggeri di quella corsa, ci siamo goduti per tutto il viaggio il meraviglioso paesaggio ed abbiamo potuto interloquire con il personale di bordo, che gentilmente ci ha fatto un po’ da “guida” sulle bellezze locali e spiegato diverse cose su tracciato ed opere architettoniche.
Tuttavia si poteva percepire nelle loro parole lo scoramento per l’imminente morte della linea. Morte che venne decretata ancor prima del previsto, qualche settimana più tardi, sembra a causa di uno smottamento in un punto della linea.
Purtroppo negli ultimi anni, come in altri periodi del passato, la scarsa considerazione di queste linee secondarie che per anni avevano avuto una forte influenza nella vita delle comunità locali attraversate dalla ferrovia, ha portato alla chiusura più o meno indiscriminata di diverse tratte, a volte abbandonate, altre sostituite da piste ciclabili.
Opere che nella maggior parte dei casi hanno 100 anni o più, costruite con fatica per collegare località che ieri come oggi, soffrono di un isolamento infrastrutturale, causato anche dall’orografia impervia di luoghi quali appunto il nostro Appennino Centrale, tagliando letteralmente in due la penisola italiana.
Bene, a distanza di 8 anni, conditi di speranze, devastazioni, abbandono, erbacce, annunci ed ancora speranze, quel treno è tornato con l’impeto di chi è stato fermo per troppo tempo e non vede l’ora di ritornare a scorrazzare all’aria aperta (in questa era di covid ne conosciamo tutti la sensazione). Il treno è tornato e così farà in altri luoghi di Italia, anche se per il momento solo come treno storico.
Essere stato li, ad assistere e documentare quel momento, con tutta la gente locale a salutare il ritorno del treno storico, è stata una sensazione fantastica, quasi surreale e controcorrente.
Ed è anche grazie alla “garanzia” di Fondazione FS , che si potrà tornare ad una tutela del patrimonio storico culturale di vallate destinate altrimenti, prive della linfa vitale dei collegamenti, alla desertificazione e conseguente fuga verso centri abitati più grandi.
Prendendo spunto da questo argomento, anche nei nostri plastici oltre a rappresentare epoche passate nel loro paesaggio storico, possiamo dare risalto a questi eventi. Chi ha plastici ambientati in epoca V o VI può tranquillamente arricchire la propria collezione anche con modelli di epoche passate, facendoli girare con la scusa del “treno storico” da inserire nell’orario settimanale, magari ogni domenica.
Oppure come mi è venuto in mente vedendo i prodotti Roco, Locomotiva a vapore FS Gruppo 736 , e le carrozze del treno ospedale, un bel diorama misto militare/ferroviario, con una rievocazione storica presso una qualsiasi stazione, del suddetto treno storico, circondato da figuranti in divisa storica ed automezzi della seconda guerra mondiale, essendo per l’appunto il treno ambientabile in quell’epoca, tenendo però conto che le ex S160 americane vennero realmente immatricolate come 736 FS solamente nel periodo del dopoguerra rimanendo in servizio soprattutto per treni merci nelle nostre linee siciliane fino ai primi anni ’60 prima di venire definitivamente accantonate.
Tra i vari argomenti dei prossimi articoli, quando possibile, affronteremo di nuovo l’argomento treno storico dal punto di vista della ferrovia reale ed in scala, sperando che tutti questi consigli possano essere per voi utili spunti.