Piccoli treni per piccoli plastici (parte 2)
Come esempio di quanto scritto nell’articolo “Piccoli treni per piccoli plastici (parte 1)”, prenderò spunto da quello che sarà il mio nuovo piccolo plastico epoca V (un riciclo di moduli del vecchio molto più ampio), che fungerà da banco di prova e recensione di diversi prodotti che troverete nel nostro shop. Avrà dimensioni 250x130cm e vedrà una piccola stazione a due binari più scalo merci e raccordo da un lato ed una stazione nascosta di tre binari più due tronchi per treni reversibili dall’altro (progetto e avanzamento dei lavori saranno oggetto di ulteriori articoli in futuro).
Diamoci come lunghezza massima dei binari di stazione di 120 cm, ovvero solitamente la lunghezza massima del nostro marciapiede di stazione (anche se nella realtà qualche volta i treni veri possono fermare in stazioni con binari più corti della lunghezza del treno, con le dovute limitazioni del caso, ma per il momento questa eccezione la tralasceremo). A questo punto per forza di cose, ogni treno che vorremo far fermare in stazione dovrà avere lunghezza inferiore o uguale ai succitati 120 cm.
Quindi orario ferroviario dell’epoca scelta alla mano (nel mio caso il 1995, tutti visionabili gratuitamente dall’archivio di Fondazione FS), cominciamo a fare alcune considerazioni.
Prima di tutto, che tipo di linea stiamo rappresentando (già solo l’elettrificazione o meno, condizionerà pesantemente le nostre scelte).
Nel mio caso rappresenterò una stazione di fantasia ispirata ad una qualsiasi linea a binario unico elettrificato dell’Italia centrale. Queste linee collegano solitamente due città capolinea attraversando le montagne da est ad ovest, e presentano varie diramazioni lungo il loro percorso.
Poniamo che la nostra linea parta dal capoluogo A, arrivi alla nostra stazione X (paese di circa 15.000 abitanti), ed una volta superata questa, arrivi in una stazione di diramazione, dalla quale partono 2 linee distinte per i capoluoghi B e C, come da foto del titolo.
Possiamo perciò ipotizzare che dalla nostra pur piccola stazione passino quotidianamente, oltre ai treni merci, quelli passeggeri delle relazioni A-B ed A-C.
Sempre ipotizzando che A e B siano grandi centri e C un centro di media entità possiamo azzardare il seguente traffico nella nostra stazione.
Relazione A-B elettrificata con categorie di treni Intercity, Interregionali e Regionali.
Relazione A-C non elettrificata con categorie di treni Interregionali e Regionali.
Da questo possiamo già capire l’intensità del traffico ed il numero di passeggeri per ogni linea.
Nel prossimo articolo, ovvero la parte 3, andremo a trattare nello specifico alcuni esempi di materiale rotabile utilizzabile realisticamente sulle linee sopra ipotizzate.